Protezioni Cilindro Europeo

Quando si parla della sicurezza delle proprie case, l’elemento più vulnerabile è rappresentato da finestre e porte. Per queste ultime le soluzioni di difesa oggi offerte sul mercato sono di varia natura, e tra gli strumenti maggiormente utilizzati in questo campo si evidenzia una buona diffusione delle serrature di sicurezza a cilindro europeo roma. Con questo termine si va ad identificare un pezzo meccanico proprio delle porte blindate che prende tale nome per il grosso vantaggio di avere un profilo della sezione di dimensioni standard, il che ne facilita la sostituzione quando il precedente diviene inutilizzabile o quando si è intenzionati a sostituirlo con uno di nuova generazione.

Qual è la struttura di un cilindro europeo?

Come suggerito dal termine, il meccanismo in questione è costituito da un corpo cilindrico, in genere di ottone, che racchiude un elemento definito come barilotto in cui viene inserita la chiave. L’atto dell’apertura o della chiusura della porta, innescato dal movimento della chiave, mette in moto i sofisticati meccanismi interni attraverso il nottolino che può essere standard o antisfilamento, ossia posizionato in modo tale che sporga all’esterno del corpo principale rendendo impossibile la sua estrazione in caso di scasso forzato della serratura. Gli elementi interni sono chiamati pistoncini che, a seconda della forma della chiave, possono essere presenti, in genere, in numero variabile da 4 a 7 e hanno una lunghezza esattamente speculare a quella dei denti della chiave di accesso; quando quest’ultima si inserisce nella serratura, i denti vanno a combaciare con i pistoncini che vengono spinti all’indietro e il cilindro è, in questo modo, libero di girare.

Tipologie di furto e cilindro europeo

Se è vero che uno dei punti di forza di tale componente delle serrature è rappresentato dall’universalità del profilo che ne rende assolutamente facilitate tutte le operazioni di cambio, è altrettanto vero che, al di là di tale vantaggio, vi sono cilindri europei molto differenti fra loro soprattutto nel livello di complessità, e quindi, di sicurezza, che essi riescono a garantire.
Nello specifico, va ricordato che i sistemi di intrusione più diffusi si basano sistematicamente su tre tecniche:

  • i furti “a forzatura”;
  • i furti con destrezza;
  • la duplicazione delle chiavi.

Come suggerito dal termine, nelle intrusioni con forzatura, i malviventi mirano a distruggere il sistema di sicurezza della serratura attraverso l’utilizzo di trapani o frese.
Nei furti con destrezza, invece, è la tecnica di manomissione della serratura che gioca un ruolo importante. Per questa tipologia di intervento viene utilizzato il famigerato e, purtroppo, arcinoto “grimaldello bulgaro”, un attrezzo che consente di ricostruire la forma della serratura sostituendosi, quindi, alla chiave standard, ma utilizzabile esclusivamente con le serrature tradizionali definite ” a doppia mappa” e pertanto inefficace sui cilindri europei. La tecnica con destrezza che si sta pericolosamente diffondendo, anche se praticata essenzialmente da professionisti, e che pertanto riesce ad essere efficace anche sui cilindri, è quella definita del “key bumping” che lavora sui pistoncini per far cedere la serratura e portare all’apertura della porta. Nello specifico si basa sull’utilizzo di una “key bump”, una chiave grezza cifrata che, una volta inserita nel cilindro, viene colpita con martelletto che, sfruttando il principio fisico dell’azione-reazione, trasferisce la forza d’urto ai pistoncini i quali, per contrasto, balzano indietro.
La duplicazione della chiave resta, tra tutte le tipologie di furto, quella più residuale perché richiede il possesso dell’originale per poter essere perpetrata.

L’evoluzione del cilindro europeo

A fronte delle varie tecniche di intromissione, anche le serrature a cilindro europeo hanno subito un’evoluzione al fine di contrastare i tentativi di furto più diffusi. Pertanto, a fronte del grado di sicurezza che queste serrature vanno a garantire, si è passati dai cilindri più semplici a quelli più complessi in grado di fronteggiare anche i tentativi di intromissione maggiormente sofisticati.
Per quel che riguarda i furti “di forza”, i cilindri di ultima generazione si sono, ad esempio, dotati della cosiddetta “rosetta di sicurezza” che, attraverso una protezione posta all’esterno del cilindro, non solo ne previene la rottura o l’estrazione ma che, essendo dotata di una piastra anti-rotante, previene anche la possibilità di sfilamento attraverso l’utilizzo di un trapano. Anche un nottolino cosiddetto “DIN” che prevede un ulteriore listello di bloccaggio serve ad impedire, a porta chiusa e chiave disinserita, lo sfilamento della serratura.
Contro i furti con destrezza, quelli che si basano sulla manomissione del cilindro facendo leva sui pistoncini, è proprio la modificazione della forma di questi ultimi che rappresenta la migliore forma di prevenzione. In particolare i pistoncini di ultima generazione “a fungo” o “a doppia T” sono conformati in modo tale che, sollecitati da un urto improvviso e violento quale può essere il colpo di un martelletto, finiscono per incastrarsi nella loro sede, impedendo quel contraccolpo che li porterebbe a rientrare determinando l’apertura della serratura. Anche i pistoncini sfalsati e disposti su assi differenti o allineati seguendo angolazioni diversificate rappresentano un modo per far sì che, in fase di contraccolpo, solo alcuni di questi rispondano ritraendosi, mantenendo in sede gli altri e garantendo, in questo modo, la chiusura della porta.
Sono stati, inoltre, apportati interventi sui materiali di costruzione che si sono fatti sempre più resistenti, come, ad esempio, l’acciaio inox al posto del tradizionale ottone; inoltre si è andati ad agire sulla quantità dei pistoni stessi: ovviamente maggiore è il loro numero e minori le probabilità che tutti rispondano al contraccolpo. Anche la possibilità di intervenire ricoprendoli di materiali viscosi rappresenta una valida alternativa alle manomissioni basate sul bumping.
Per la duplicazione delle chiavi, è ovviamente ininfluente la tipologia della serratura. Importante è invece richiedere alla ditta specializzata nel montaggio la cosiddetta “carta di proprietà”, un certificato che qualifica la legittimità del proprietario a richiedere un duplicato delle chiavi stesse, il tutto accompagnato dall’esibizione di un documento di identità.

Vantaggi del cilindro europeo. 

Il cilindro europeo presenta dei vantaggi rispetto alle serrature tradizionali a doppia mappa.
Innanzitutto la semplicità di montaggio e smontaggio. Essendo la serratura ed il cilindro due corpi assolutamente distinti, qualora uno dei due pezzi sia soggetto ad usura o rottura, questo può essere indipendentemente sostituto senza dover ricorrere al cambio di tutto il sistema di protezione.
Inoltre, poiché, come ricordato, i cilindri sono oggetto di progressiva sofisticazione in risposta al perfezionamento delle manomissioni, si possono facilmente sostituire acquistando le versioni via via più sicure e all’avanguardia
Non va trascurata anche la comodità data dalla dimensione estremamente contenuta delle chiavi e dalla possibilità di masterizzazione, ossia dell’utilizzo della medesima chiave per l’apertura di porte di ingresso, garage e cassetta della posta.
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